Come devono muoversi le PMI per avviarsi sui binari della transizione green? La nascita di modelli organizzativi aziendali, l’importanza di formazione continua e di nuovi talenti, il profitto.
Interviene Pier Paolo Baldi, componente ESG del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti: “L’attenzione ai temi ESG da parte delle PMI rappresenta certamente un’opportunità di crescita e di sviluppo”.
Indice dei contenuti
ESG: significato
Le piccole e medie imprese e i pilastri ESG
Puntare su Profit, People, Planet
Credere nella formazione continua
Rendicontare bene
ESG: significato
Nati nel 2005 dai principi per gli investimenti responsabili dell’ONU, Environmental, Social e Governance sono tre:
- dimensioni fondamentali per verificare, rilevare e sostenere l’impegno di una impresa o di una organizzazione in termini di sostenibilità;
- criteri di misurazione delle attività ambientali, sociali e governance di un’organizzazione;
- standard operativi a cui si devono ispirare le attività di un’azienda finalizzate a garantire il raggiungimento di determinati risultati ambientali, a livello sociale e di governance delle imprese;
- parametri utilizzati dagli investitori per orientare le loro scelte di investimento.
Nello specifico:
- Environmental:
criteri ambientali che valutano come un’azienda agisce nei confronti dell’ambiente in cui è inserita e dell’ambiente in generale; riguardano ad esempio rifiuti ed inquinamento, esaurimento delle risorse naturali, preservazione della biodiversità, emissione di gas serra, deforestazione, cambiamento climatico.
- Social:
criteri associati all’impatto sociale che un’impresa ha, nel suo contesto, in considerazione della relazione con il territorio, le persone, i dipendenti, i fornitori, i clienti e in generale con la comunità in cui la stessa è inserita.
- Governance:
temi che racchiudono il complesso delle strutture, regole e strategie che presiedono alla guida di un’azienda o di uno Stato, relativi ad esempio alla gestione aziendale ispirata a principi etici, alla remunerazione dei dirigenti, al rispetto dei diritti degli azionisti e delle minoranze, alla trasparenza delle decisioni aziendali.
Le piccole e medie imprese e i pilastri ESG
Oggi i soli dati finanziari sono insufficienti per valutare lo stato di un’impresa. Per le PMI e le aziende, il rispetto dei valori legati alla sostenibilità è diventato un must per ogni tipologia di business. I criteri ESG sono ormai al centro del dibattito pubblico e orientano le imprese nella valutazione di iniziative improntate alla politica sostenibile, su scala nazionale e internazionale. Da tempo consulenti in ambito green insistono sull’importanza per le PMI di allinearsi ai criteri di sostenibilità.
Puntare su Profit, People, Planet
In relazione alle PMI, Baldi precisa: «Certamente devono muoversi nel solco tracciato dagli studiosi di questa materia, a cominciare dalle tre parole chiave introdotte da John Elkington negli anni 90: Profit, People e Planet»
- Profit: la sostenibilità deve essere finanziaria ed economica e le imprese devono porsi l’obiettivo di creare valore nel lungo termine, innovandosi e sviluppando nuovi modelli di business;
- People: la creazione di valore presuppone, per le imprese, lo sviluppo di talenti e la valorizzazione delle risorse, utili per distinguersi sul mercato e per attirare l’interesse di giovani lavoratori e laureati, che tendono a scegliere aziende interessate a queste tematiche;
- Planet: le PMI hanno la possibilità di cogliere le opportunità nate dal nuovo modello di sviluppo sostenibile che vuole perseguire gli obiettivi di carbon neutrality entro il 2050, adottando una politica green a sostegno del pianeta e dell’ambiente.
Credere nella formazione continua
Fondamentale all’interno di un contesto aziendale. «L’informazione e la formazione sono necessarie per “alfabetizzare” quante più imprese possibili», ribadisce Baldi.
Rendicontare bene
Prerogativa indispensabile per le aziende, grandi e piccole. Soprattutto rendicontare bene e in maniera coerente, per rilevare come e quanto si rende, anche in relazione ai propri competitor.
Conclude Baldi: «È però necessario farlo su basi solide ed evitare l’effetto boomerang che è sempre più frequente nei casi di rendicontazione difforme dalle reali azioni: il cosiddetto greenwashing».
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